Visitare il Complesso monumentale di San Domenico Maggiore di Napoli (oggi Museo Doma) è una suggestiva esperienza che attraversa 8 secoli tra arte, storia, cultura e fede. In questo complesso, che è uno dei monumenti più importanti del Centro storico napoletano, hanno lasciato traccia da San Tommaso d’Aquino a Giordano Bruno e Tommaso Campanella, da Tiziano a Michelangelo da Caravaggio, da Raffaello a Giuseppe de Ribera, da Tino di Camaino a Francesco Solimena, da Luca Giordano a Luigi Vanvitelli, Domenico Vaccaro, Cosimo Fanzago, Mattia Preti e una moltitudine di altri artisti noti e meno noti.

La fondazione della chiesa risale al 1283, anno in cui Carlo II d’Angiò ne finanziò l’edificazione e affidò l’imponente edificio gotico (terminato nel 1324) ai Frati Predicatori (i Domenicani), che a tutt’oggi risiedono nel convento dove visse San Tommaso d’Aquino e che dal 1515 al 1615 e dal 1701 al 1736 fu sede dell’Università di Napoli.

Il complesso monumentale si trova nel bel mezzo del Centro storico di Napoli dichiarato Patrimonio dell’Umanità dall’Unesco, tra il Decumano inferiore e quello maggiore. Fin dal Rinascimento ha rappresentato un polo rilevante per la storia della città grazie anche alla scelta dei sovrani aragonesi di elevare la chiesa di San Domenico a pantheon dinastico: qui infatti è tuttora è possibile ammirarne le sepolture, le cosiddette Arche aragonesi.

La maestosa Basilica, in cui risuona un organo di 1640 canne, presenta una particolarità: alla Piazza San Domenico Maggiore si mostra con l’abside e non con la facciata principale. L’ingresso primario si spalanca invece nel cortile del convento. Dalla piazza, costruita in epoca successiva alla chiesa, si accede alla Basilica attraverso la grande scalinata sul lato occidentale, voluta da Alfonso I d’Aragona per la chiesetta romanica di San Michele Arcangelo a Morfisa, inglobata nel complesso, che conduce al transetto destro della Basilica.

Il percorso museale standard con visita guidata comprende la Sagrestia, le Arche Aragonesi, la Sala degli Arredi Sacri con la Collezione di abiti del XVI secolo e il Salvator Mundi della scuola di Leonardo da Vinci.

Il percorso museale completo, sempre con visita guidata, culmina con la visita al Corridoio e alla Cella di San Tommaso d’Aquino e, quando possibile, alla Sala del Capitolo e ai Refettori. Il Santo filosofo studiò e visse a più riprese  nella Basilica di San Domenico Maggiore: qui si conservano oggetti appartenuti al Santo e il Crocifisso prodigioso del XIII secolo, che secondo la tradizione parlò al frate aquinate.