LA SALA DEGLI ARREDI SACRI
Sulla parete destra della Sagrestia della Museo San Domenico Maggiore, una pregevole porta lignea intagliata della seconda metà del XVI secolo, attribuita a Cosimo Fanzago, introduce ad un ampio locale che, molto probabilmente, fu il primo Capitolo medievale dei frati domenicani, successivamente trasformato nella Sala del Tesoro (oggi Sala degli Arredi Sacri), dove sono esposti paramenti e oggetti sacri di raro valore storico, artistico e culturale, nonché i preziosi abiti dei sovrani e dei nobili napoletani rinvenuti nelle tombe presenti nella Sagrestia.
La Sala degli Arredi Sacri, ampliata negli anni Novanta del Seicento, ebbe inizialmente la funzione di ospitare le teche di argento contenenti i cuori di Carlo II d’Angiò detto lo Zoppo (1254–1309), Alfonso V d’Aragona detto il Magnanimo (1394–1458) e Ferdinando I di Napoli (1424-1494), preziose testimonianze storiche di cui si persero le tracce durante l’occupazione francese di Napoli all’inizio del XIX secolo.
Tra la fine del XVII e l’inizio del XVIII secolo furono progettati e realizzati i possenti armadi in noce dipinti esternamente ed internamente, destinati a contenere il prezioso patrimonio di suppellettili liturgiche della chiesa che, nel tempo, si andò arricchendo sempre più sino a comprendere, in tempi molto recenti, gli abiti dei sovrani aragonesi e dei nobili personaggi sepolti nelle Arche presenti nella Sacrestia. L’adeguamento museale della sala secondo i moderni criteri conservativi ed espositivi risale al 1998; in tale occasione furono restaurati tutti gli oggetti d’arte e di culto nonché gli armadi lignei ed i tessuti per dar vita alla mostra permanente inaugurata nel 2000.
Nella Sala degli Arredi Sacri sono presentate opere e suppellettili liturgiche databili dal XV al XIX secolo. Il percorso si articola in quattro sezioni espositive tematiche corrispondenti ai quattro monumentali armadi lignei presenti sulle pareti realizzati alla metà del Settecento ed incastonati nel bellissimo pavimento in cotto maiolicato, Una sezione è dedicata alla Collezione di abiti del XVI secolo e una al Salvator Mundi, opera di un allievo di Leonardo da Vinci databile alla prima metà del Cinquecento. Le altre due sezioni sono dedicate alle Processioni e agli Arredi sacri.
Negli armadi della sezione delle processioni sono conservati:
- Busti di Santi domenicani del XVIII secolo (san Vincenzo Ferrer, san Giacinto Odrovaz, san Pietro Martire, sant’Agnese Segni di Montepulciano, san Raimondo di Peñafort e san Luigi Bertrando), in cartapesta modellata con argilla di colore argento.
- Arazzo raffigurante il Carro del Sole (1669 – 1685), in lino ricamato con sete policrome, filo d’oro e d’argento, di manifattura napoletana: questo fa parte di un gruppo di arazzi dedicati alle Storie ed alle Virtù di san Tommaso d’Aquino, donati nel 1799 all’Ordine domenicano da Vincenza Maria d’Aquino Pico che li aveva commissionati per onorare il suo celebre antenato Santo e Dottore della Chiesa; tali tessuti venivano utilizzati come decorazioni parietali della chiesa nel giorno di festa dell’Aquinate.
- Candelabri a giardinetto, in ferro battuto.
- Vasi portapalma (XIX secolo), in legno dorato.
Nella sezione detta del Tesoro sono esposti preziosi oggetti liturgici e paramenti sacri. Di rilievo:
- Pianeta (XVIII secolo), in lampasso broccato ricamato con fili d’argento e rifiniture in oro, di manifattura francese.
- Piviale (XVIII secolo) ricamato in argento, ancora oggi indossato dal priore della Basilica in occasione della Domenica delle Palme.
- Tonacella rosa pesco (fine XVIII secolo), in seta, proveniente dalle celebri manifatture di San Leucio.
- Paliotto d’altare con San Tommaso d’Aquino (XVIII secolo) su una placca d’argento con cornice in madreperla.
- Paliotto d’altare raffigurante entro un medaglione centrale la Madonna del Rosario con San Domenico e i Misteri del Rosario (XVIII secolo), in tessuto broccato ricamato con fili d’argento e sete policrome su raso avorio;
- Reliquiario a braccio di San Biagio;
- Teca reliquiario che conserva il cuore di un nobile napoletano.
Tra gli Arredi sacri sono visibili:
- Busti di San Domenico e San Pio V papa (XVIII secolo), in cartapesta.
- Gesù Cristo crocifisso (XVII secolo), in bronzo dorato e cristallo di rocca, alcune parti furono donate da re Alfonso d’Aragona all’Ordine domenicano.
- Vasi portapalma (XIX secolo), in legno e madreperla.
- Candelieri (XIX secolo), in lega di rame argentato.