La mostra Rinascimento visto da sud. Matera, l’Italia meridionale e il Mediterraneo tra ‘400 e ‘500 si è oramai conclusa e i capolavori del museo DOMA ceduti in prestito per l’occasione cominciano a fare ritorno a San Domenico Maggiore.
Oggi è stata la volta della tavola dipinta da Pedro Fernàndez da Murcia ed intitolata “Andata al Calvario”, l’ultima opera del pittore Spagnolo a Napoli. Un’opera che per quanto ancora intrisa di cultura settentrionale , appare già protesa verso una dialettica figurativa raffaellesca e michelangiolesca. Assieme all’opera dello pseudo bramantino, il nome con il quale Fernandez venne studiato e conosciuto dalla critica, sono state ricollocate nella loro sede abituale anche le statue lignee della Madonna e di San Giuseppe realizzate nel primo decennio del cinquecento dallo scultore bergamasco Pietro Belverte per un presepe composto originariamente da ventotto pezzi, molti di questi tuttavia purtroppo trafugati nel corso del tempo. Un presepe che doveva essere sorprendente, basti pensare che la grotta nella quale sono ancora oggi alloggiati i personaggi superstiti di questa splendida composizione, situata nella cappella della Natività dei Carafa Ruvo, venne realizzata con pietre provenienti addirittura da Gerusalemme.
Da oggi quindi le due opere sono nuovamente fruibili per tutti, un motivo in più per venire a farci visita.